Incentivare la cultura della donazione educando le nuove generazioni. E’ stato questo l’obiettivo principale del progetto “Solidarietà” promosso dall’Avis di Umbertide e abbracciato con entusiasmo dalla scuola primaria “G. Di Vittorio” di Umbertide. Il percorso, che ha visto coinvolti non solo il II Circolo ma anche altri istituti scolastici del territorio, era stato avviato tra novembre e dicembre con la visita degli alunni delle classi quinte alla sede dell’Avis umbertidese, occasione che aveva consentito ai bambini di comprendere e apprezzare l’attività svolta dall’associazione nella gestione quotidiana per la programmazione delle chiamate ai donatori, un lavoro giornaliero di volontariato che richiede costanza e attenzione, ma che nello stesso tempo è gratificante perché dietro una sacca di sangue può esserci una vita salvata o una sofferenza alleviata.
L’ultima tappa di questo progetto si è svolta proprio in questi giorni presso l’aula magna della Di Vittorio dove i donatori volontari Alessandra Conti, Giulia Morbidoni, Giulio Savignani, Pietro Staccini, Luigi Staccini, Giovanni Giombetti, Walter Rossi e Roberto Caseti (il più “longevo” con ben 156 donazioni all’attivo) accompagnati da Walter Mariotti e Fiorella Belia, rispettivamente presidente e vicepresidente vicario dell’Avis cittadino, e da Milena Morelli presidente Associazione Gruppi Volontari Umbertide, hanno riprodotto il percorso del donatore, sia alla sua prima volta che da socio effettivo, dall’arrivo in sede per il prelievo al ristoro. Durante la simulazione è stato spiegato ai bambini delle classi coinvolte l’importanza della valutazione clinica, attraverso accurati esami di controllo e un colloquio con il medico, per garantire sia elevati livelli di qualità e sicurezza degli emocomponenti trasfusi che per tutelare la salute del donatore e del paziente destinatario del sangue.
L’interesse dimostrato dai bambini della Di Vittorio durante l’incontro è stata la riprova di quanto iniziative del genere possano essere importanti per promuovere la cultura della solidarietà e del dono, come spiegato dalla dirigente scolastica del II Circolo prof.ssa Raffaella Reali: “Il legame tra la scuola e le associazioni del territorio è fondamentale anche perché noi crediamo nella comunità educante, crediamo che questi ragazzi non possano essere educati solo dalla scuola e dalla famiglia, ci vuole un contesto che ci aiuti, anche in questi tempi così difficili, e la solidarietà si impara a piccoli passi iniziando proprio dagli anni più fertili perché i ragazzi apprendono e riescono anche ad immagazzinare tutto quanto c’è di buono nei messaggi che vengono dal mondo del volontariato e della solidarietà”.
“Il progetto di solidarietà promosso dall’Avis di Umbertide - ha aggiunto la vice presidente dell’Avis di Umbertide Fiorella Belia- mira ai ragazzi di questa fascia d’età perché è importante che crescano con i valori legati al volontariato, al volersi bene aiutando chi ha bisogno. I giovani dimostrano di possedere un’innata sensibilità che, se opportunamente stimolata, fa crescere in loro lo spirito di fratellanza”.
“In Italia serve tantissimo sangue, ancora oggi purtroppo non riusciamo a soddisfare tutte le necessità - ha concluso il presidente dell’Avis di Umbertide Walter Mariotti -. Il nostro compito quindi, come associazione, è quello di cercare di far comprendere alla gente, che esiste la possibilità di aiutare le persone malate donando il proprio sangue. È importantissimo, non possiamo fare finta di non vedere chi sta male e ha bisogno di qualcosa che noi potremmo dargli gratuitamente e senza avere problemi. Donare il sangue é una cosa molto grande perché ognuno di noi dona una parte di se stesso, ma con un gesto che non ci costa nulla possiamo salvare gli altri”.
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