I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) sono generati dall’utilizzo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche; ovvero da quegli oggetti che dipendono, per un corretto funzionamento, da correnti elettriche o da campi elettromagnetici e le apparecchiature di generazione, trasferimento e misurazione di queste correnti e campi, che perdono la loro utilità economica e/o tecnicamente non è più possibile recuperarne le componenti di pregio dalle quali sono costituite.
I rifiuti elettronici si dividono in due categorie:
Tali rifiuti vengono, a loro volta, classificati in raggruppamenti.
Tale definizione emerge dalla lettura combinata della nozione di rifiuto e di RAEE, offerta rispettivamente da:
Quest’ultimo fissa le misure e le procedure di prevenzione alla produzione di RAEE in modo da:
– ridurne la quantità da avviare allo smaltimento;
– migliorare, sotto il profilo ambientale, l’intervento dei soggetti che partecipano al ciclo di vita di queste apparecchiature.
Le problematiche a carico dell’uomo nascono nel momento in cui un sistema così delineato:
Così facendo non vengono reintrodotti i materiali estratti nel ciclo produttivo, laddove le risorse alternative per la realizzazione di nuove apparecchiature elettriche ed elettroniche, sono disponibili in quantità limitata ovvero a costo elevato.
Qualora dispersi nell’ambiente, talune componenti dei RAEE possono generare significativi impatti sull’ambiente e sulla salute dell’uomo. Tali sostanze infatti, qualora non accuratamente trattate e smaltite, generano effetti acuti e cronici sugli organismi viventi, spesso provocando danni irreversibili.